Low carb vs high carb: smonta il dibattito, trova la tua quota

EAT

Il confronto tra dieta low carb vs low fat (high carb) è diventato ideologia. A “parità di Calorie”, il corpo può funzionare bene in modi diversi: il punto non è la fazione, è trovare la tua quota di carboidrati che ti fa rendere, senza svuotarti né ingolfarti. Le etichette “low” e “high” sono range operativi — utili a testare, non a definirti.

Dietro lo scontro, la realtà è più semplice: proteine e grassi forniscono struttura (massa, ormoni, sazietà), i carboidrati sono una manopola per performance e recupero. Se alzi i carboidrati in prossimità delle sedute impegnative, migliori qualità/volume; se li riduci in giorni a bassa richiesta, alleni la flessibilità metabolica e regoli meglio fame e lucidità.

Nota pratica: il peso settimanale può oscillare 1–2 kg per acqua/glicogeno quando cambi quota di carboidrati. Non confondere questo con variazioni reali di grasso. Usa trend di 2–4 settimane.

Per chi è / Non è

Per chi è:

  • Vuoi energia stabile e meno craving senza fissarti sui grammi.

  • Ti alleni e vuoi capire quando alzare/abbassare i carbo senza “rompere” il sistema.

  • Preferisci un metodo pratico (principi + feedback) invece di un'identità di dieta.

Non è per chi:

  • Cerca la promessa “no-carb per sempre” o “high-carb miracoloso”.

  • Vuole regole sacre identiche per tutti, tutti i giorni.

  • Ha necessità cliniche specifiche senza supervisione (diabete non compensato, DCA, gravidanza, patologie renali/epatiche).

Low carb vs high carb in breve

  • Base stabile: proteine ~1,5 g/kg e grassi ~1,0 g/kg; i carbo sono la manopola.

  • Micro-cicli: 3–5 giorni “low” + 1–3 giorni “high” attorno agli allenamenti chiave.

  • Aggiustamenti: blocchi da 30–50 g ogni 10–12 giorni guidati da energia/fame/sonno/performance.

  • Timing: più vicino alle sedute dure → più qualità; giorni di bassa richiesta → più flessibilità.

I 9 princìpi su low carb/low fat

  1. La definizione è un range, non un dogma. “Low carb” e “high carb” sono etichette operative: usale per testare, non per etichettarti.

  2. Proteine e grassi come fondamenta. Base pratica: ~1,5 g proteine/kg e ~1,0 g grassi/kg al giorno. Serve a proteggere massa e sazietà; con grassi adeguati aumenti l’ossidazione dei lipidi e stabilizzi l’energia.

  3. Carboidrati come leva di performance/recupero. Più su quando serve ricaricare e performare; meno su quando vuoi cementare il deficit e la flessibilità metabolica. Per la semplice ragione che l’alta intensità è glicolitica: più carbo = glicogeno ripristinato e sedute di qualità.

  4. Progressione minima efficace. Aggiusta i carboidrati in step da 30–50 g; evita oscillazioni casuali. Così isoli l’effetto su fame/energia/sonno senza rumore.

  5. Un pasto “pivot” è legittimo. Se ami i carboidrati, concentrali in un pasto: controlli meglio fame ed energia. In questo modo faciliti l’aderenza e limiti picchi/ricadute frammentati.

  6. Cicli brevi battono fasi eterne. Alterna fasi low e high per sfruttare i vantaggi di entrambe e ridurre gli effetti collaterali. Risultato: più metabolic flexibility (passi da grassi a carbo con facilità) e meno rigidità da monotonia del substrato.

  7. Segnali > ideologia. Ascolta fame, tono mentale, qualità del sonno, resa negli allenamenti: guidano lo switch.

  8. Contesto prima del macro. Giorni con stress, poco sonno, sedute esplosive richiedono più tolleranza ai carbo; giornate sedentarie e menti ruminanti beneficiano di quote più basse e pasti più compatti. Per via degli ormoni dello stress e della deprivazione di sonno che alterano la risposta ai carbo.

  9. Dati minimi, decisioni chiare. Tieni un log essenziale (energia 1–5, fame 1–5, qualità seduta, sonno) e rivedi ogni 10–12 giorni. Così i micro-dati battono le impressioni.

Low carb / high carb in 5 step (protocollo operativo)

Step 1 — Setup.

Per 7 giorni, registra cosa mangi. Porta proteine ≈ 1,5 g/kg e grassi ≈ 1,0 g/kg. Aggiungi 10’ di camminata post-pasto principale.

Step 2 — Quota iniziale di carboidrati.

Parti da 80–120 g/die. Se ami pasti più “carb”, concentrali in un solo pasto.

  • Esempio A (ufficio, 3 sedute leggere): 90 g/die, pasto pivot a cena.

  • Esempio B (forza/HIIT 3×): 120 g/die, pasto pivot pre/post workout.

Step 3 — Micro-cicli. Schema base (adatta dopo 2–3 cicli):

  • Low carb per 3–5 giorni (scegli 4–5 se stai dimagrendo).

  • High carb per 1–3 giorni (scegli 1 se in deficit, 2–3 se in mantenimento/aumento performance).
    Perché funziona: i giorni low alzano i segnali energetici (AMPK/SIRT1), migliorano l’uso dei grassi e la sensibilità ai carbo; i giorni high ricaricano glicogeno e alzano qualità/volume dell’allenamento.

  • Pattern dimagrimento (esempio): L‑L‑L‑L‑H‑L‑H (H attorno alle sedute più dure).

  • Pattern performance (esempio): L‑L‑H‑L‑H‑L‑H (H prima dei lavori chiave/tecnici).

Step 4 — Aggiustamenti.

Ogni 10–12 giorni valuta energia/fame/allenamento/sonno. Alza o riduci i carboidrati in blocchi da 30–50 g finché trovi la tua quota.
Perché funziona: lavorare a blocchi ti fa distinguere l’effetto dei carbo da altre variabili (stress/sonno), evitando sovra-correzioni.

  • Indicatori per +30–50 g: cali netti ad alta intensità, risvegli notturni, fame aggressiva nel tardo pomeriggio.

  • Indicatori per −30–50 g: letargia post-pasto, fame “meccanica” senza reale bisogno, gonfiore frequente.

Step 5 — Stabilizzazione dinamica.

Dopo alcuni cicli capirai quando “fare lo switch” senza calendario fisso. Mantieni la base di proteine/grassi; muovi solo i carboidrati. Considera stagionalità (più outdoor in primavera/estate, più high-carb funzionali) e blocchi di lavoro (cicli forza vs resistenza).

Segnali & Stop

Piccola guida per leggere il cruscotto interno. I segnali non sono giudizi morali: indicano adattamento o sovraccarico. Reagisci con la minima correzione efficace.

Verdi (continua così)

  • Energia stabile durante il giorno, allenamenti “presenti”, sonno ok. Perché: bilanci bene glicogeno e fat-ox.

  • Fame gestibile; lucidità mentale buona; peso/grasso in traiettoria.

  • Digestione regolare; niente “bonk” a metà seduta.

Gialli (osserva e regola)

  • Craving e fame alta sul tardo pomeriggio → valuta 1 giorno high carb. Perché: possibile glicogeno epatico basso.

  • Allenamenti “fiacchi” da >3 giorni → +30–50 g carb o switch anticipato. Perché: segnale di glicogeno muscolare insufficiente per fibre veloci.

  • Sonno leggero/risvegli frequenti → rivedi timing carboidrati a cena. Perché: una quota serale può facilitare addormentamento/recupero in alcuni.

  • Umore piatto, difficoltà di concentrazione → valuta pasto pivot più ricco di carbo.

Rossi (ferma e correggi)

  • Vertigini, cali cognitivi, allenamenti pessimi → stop low carb e ricarica. Perché: sottocarico di carbo compromette potenza e lucidità.

  • Gonfiore/letargia post-pasto ripetuti in high carb → riduci carbo o distribuisci meglio. Perché: eccesso rapido di carbo = scarsa tolleranza acuta.

  • Pensiero ossessivo sul cibo → riportati su una quota più “sostenibile”. Perché: aderenza > perfezione.

  • Sintomi gastrointestinali persistenti → semplifica fonti, aumenta fibre in modo graduale, verifica tolleranza a fruttani/lattosio.

Errori comuni & correzioni rapide

  • Saltare proteine/grassi per “guadagnare” carbo → sballi sazietà: fissa la base, muovi solo i carbo.

  • Giorni high “liberi tutti” → picchi e crash: pasto pivot e porzioni ragionate.

  • Cambiare tutto ogni 48 ore → rumore: blocchi da 10–12 giorni prima di giudicare.

Cosa dicono le evidenze

La letteratura non elegge un “vincitore” valido per tutti: mostra adattamenti e trade-off. Tradotte in pratica:

  • Calorie e proteine dominano il peso. A parità di Calorie e apporto proteico, le differenze di perdita di grasso tra diete low carb e low fat si restringono; spesso cambia appetito/aderenza, non la “magia” del macro.

  • Adattamenti al substrato. Aumentare i grassi (e ridurre i carbo) porta in pochi giorni a più ossidazione dei grassi a riposo e negli sforzi leggeri-moderati: si alzano trasportatori ed enzimi della fat-ox. Pro: fame più stabile e migliore tolleranza ai giorni low; caveat: protratto a lungo può ridurre la potenza ad alta intensità.

  • Flessibilità metabolica > ideologie. Alternare fasi low e high allena la capacità di passare da grassi a carbo (flessibilità metabolica). La rigidità nel cambio carburante correla con marker metabolici peggiori.

  • Glicogeno = qualità dell’allenamento. L’intensità alta è glicolitica: ricariche high carb ripristinano glicogeno e migliorano qualità/volume delle sedute. Formula pratica: train low, compete high quando serve.

  • Timing dei carbo = leva. Carbo vicini alle sedute dure alzano la qualità del lavoro; lontano dallo sport, puoi modularli per sazietà/sonno senza inseguire dogmi orari.

  • Qualità dei grassi conta. Più mono/poli-insaturi tendono a migliorare profili lipidici e sensibilità insulinica rispetto a saturi elevati: la “quota grassi” non è tutta uguale.

  • Segnali energetici (AMPK/SIRT1). Digiuno/esercizio/deficit e composizione dei macro modulano vie come AMPK/SIRT1: spingono biogenesi mitocondriale e uso degli acidi grassi; ricariche di carbo e bilancio positivo smorzano questi segnali e privilegiano il ripristino del glicogeno.

  • Definizioni elastiche, uso operativo. “Low” e “high” sono range (per molti <130–150 g/die; “high” spesso >200 g/die) da tarare su allenamento, massa, risposta individuale.

  • Short vs long term. I vantaggi rapidi del low carb includono perdita di peso iniziale (acqua/glicogeno) e minore appetito in alcuni; nel lungo periodo contano aderenza e coerenza del sistema.

  • Fibre e microbiota. Quote più alte di fibre migliorano sazietà e risposta glicemica; sperimenta fonti che tolleri nei giorni low e usa varietà nei giorni high.

Come usarle qui? Queste dinamiche sostengono il protocollo proposto: base stabile (proteine ~1,5 g/kg; grassi ~1,0 g/kg), micro-cicli (3–5 low / 1–3 high), aggiustamenti carbo a blocchi di 30–50 g e timing furbo intorno alle sedute chiave.

FAQ su Low carb vs high carb

Low fat = high carb?
In pratica sì: a parità di introito, ridurre i grassi implica aumentare i carboidrati. Per questo parliamo di low carb vs high carb.

Come definire “low carb” davvero?
Usa range pratici, non definizioni scolpite nella pietra: per molti, sotto 130–150 g/die si entra in territorio “low”; per “high” spesso si va >200 g/die. Conta la risposta personale.

Quante proteine servono?
Una base efficace per la maggior parte: ~1,5 g/kg. Se alleni forza o sei in deficit, puoi salire moderatamente.

Posso concentrare i carboidrati in un pasto?
Sì. Aiuta controllo della fame e aderenza, specie nei giorni low carb.

Sport: come incastrare i giorni high carb?
Programma i giorni high carb vicino agli allenamenti più intensi o tecnici.

Low carb è uguale a chetogenica?
No. Cheto punta a chetosi nutrizionale (carbo molto bassi), low carb è un range più ampio e flessibile.

E se sono vegetariano/vegano?
Puoi seguire lo schema: cura proteine complementari e scegli carbo più fibrosi nei giorni low; usa cereali/tuberi ben distribuiti nei giorni high.

Allenarsi a digiuno è obbligatorio nei giorni low?
No. È una opzione per alcuni; per altri peggiora qualità seduta/recupero. Valuta segnali.

Donne e ciclo mestruale: cambia qualcosa?
Nella fase luteale alcune riportano fame/sonno peggiori: prevedi +30–50 g e più carbo serali; giorni low più brevi.

Colesterolo e low fat: è sempre meglio?
Dipende dal profilo individuale e dalla qualità dei grassi: più mono/poli-insaturi aiutano profilo lipidico anche senza low fat rigido.

CGM (Monitoraggio Continuo del Glucosio) e glicemia: serve?
Non necessario. Può aiutare curiosi/tecnici; ricorda che l’obiettivo è performance-aderenza, non una linea perfetta sul grafico.

Alcol nei giorni high?
Se scegli di berlo, meglio lontano dalle sedute e con pasti completi; l’alcol altera recupero e glicogeno.

Cosa portarti a casa

  • Non scegliere una squadra: scegli la tua quota e ciclala.

  • Proteine/grassi stabili, carboidrati come manopola.

  • Step piccoli, feedback reali (energia, fame, sonno, resa).

  • High carb strategici vicino ad allenamenti chiave.

  • Trend > singoli giorni: giudica su 2–4 settimane.

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Vincenzo Tortora

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