Whoosh: quando il peso non scende (e poi crolla)

Il whoosh non è un termine “ufficiale” da manuale, ma è un nome utile dato a un fenomeno che vediamo sul campo: periodi in cui perdi grasso ma trattieni acqua nei tessuti (soprattutto sottocute), così non lo vedi su bilancia e specchio… finché in 1–2 notti l’acqua si libera e il peso crolla. In Oukside adottiamo un principio semplice: se un pattern ricorre, gli diamo un nome, lo descriviamo senza mitologia e costruiamo regole operative per non sabotare ciò che sta funzionando.

Cosa significa per te. Non devi inseguire numeri perfetti giorno per giorno: devi riconoscere quando lo stallo è ritenzione, non fallimento, e applicare poche leve blande per proteggere aderenza e ritmo. Niente estremismi, niente trucchi da backstage agonistico.

Per chi è / Non è

Per chi è

  • Sei all’avvio (o al riavvio) di un percorso e vedi stallo o peggioramento apparente nelle prime settimane;

  • vuoi una spiegazione pratica e strumenti per tenere la rotta.

È adatto anche a chi alterna giornate d’allenamento e lavoro/stress alto e non vuole scelte impulsive.

Non è per chi

  • Cerca promesse lampo o pratiche aggressive (disidratazioni, diuretici, tagli estremi, saune forzate).

Qui la logica è minimo efficace, sicurezza e continuità.

Problema (perché vai in tilt)

All’inizio ti aspetti linearità: “taglio, dimagrisco”. Arrivano invece giorni “molli”, anelli stretti, addome più gonfio, peso bloccato. Senza un modello, reagisci con ansia: tagli ancora, aggiungi cardio, cambi programma. Paradosso: stavi già perdendo grasso, ma era mascherato da acqua. Capire il whoosh ti evita mosse caotiche proprio quando il sistema si stava riposizionando per un calo vero.

Principi da tenere a mente sul dimagrimento

  1. Dimagrire è discontinuo. Plateau e cali improvvisi sono normali. L’acqua corporea oscilla con dieta, allenamento, sale, carboidrati, stress, ciclo. Il “rumore” temporaneo può superare il “segnale” di grasso perso per giorni.

  2. Ipotesi plausibili, non dogmi. L’acqua può rimanere nel tessuto adiposo (idratazione locale) o in comparti extra‑cellulari (ECW). Ormoni come cortisolo/aldosterone, glicogeno e bilancio sodio‑acqua spiegano parte della variabilità. Non c’è una sola causa, ma abbastanza indizi per agire con criterio.

  3. Nome → leva. Dare un nome (“whoosh”) a questo pattern ti permette di non cambiare piano mentre serve continuità, e di usare micro‑interventi (refeed/diet break/gestione stress/sonno) quando vuoi agevolare il rilascio.

Cosa succede davvero quando dimagrisci

Nelle prime 1–3 settimane puoi ossidare grasso senza vederlo perché i tessuti trattengono acqua. In alcune persone la pelle/grasso diventano “squishy” (molli al tatto): è spesso un precursore della “liberazione” dei liquidi. Poi, in 24–48 h, il corpo smobilita l’acqua e la perdita latente diventa visibile su bilancia, specchio e fit dei capi. Non capita a tutti né sempre: dipende da stress, sonno, sale/acqua, carbo, ciclo e ritmo di allenamento.

Breve nota di ricerca

Il whoosh non è una diagnosi clinica, ma esistono dati coerenti con l’idea che il contenuto d’acqua del tessuto adiposo cambi durante dimagrimento e mantenimento. Studi longitudinali su adulti obesi hanno osservato aumenti dell’idratazione del grasso sottocutaneo nella fase di calo e livelli maggiori anche nel mantenimento, con collegamenti a peso che scende e sensibilità insulinica che migliora (Laaksonen DE et al, 2003).

Traduzione operativa: durante un percorso efficace l’“acqua nei tessuti” può variare e mascherare temporaneamente il grasso perso. Non “prova” il whoosh, ma giustifica un approccio prudente e non reattivo.

Segnali pratici di whoosh imminente

  • Tessuti più molli al tatto (la famosa sensazione “squishy”).

  • Pipì frequente la sera/notte successiva a un refeed o a un sonno migliore.

  • Peso stabile da giorni ma girovita che si muove (o capi più comodi).

  • Calma fisiologica: meno “fame nervosa”, sonno più profondo, risveglio con mani/viso meno gonfi.

Protocollo in 4 step — cosa fare nelle prime 2–3 settimane

Contesto. Non serve “forzare”: serve standardizzare, misurare bene, usare una leva alla volta e rileggere i dati senza panico.

Step 1 — Standardizza la base (7–10 giorni)

  • Pasti coerenti (3–4/die), proteine in ogni pasto, verdure fibrose; evita “tagli creativi” giorno per giorno.

  • Sale & acqua: routine costante (stesso sale a tavola; 1–2 boli d’acqua ben distanziati).

  • Allenamento: 2–3 sedute pulite (potenza + intensità) + passi quotidiani.

  • Sonno: orario costante, schermi bassi la sera, stanza fresca.

Step 2 — Misura senza panico

  • Peso: tutti i giorni, al mattino dopo bagno, ma valuta la media 7 giorni.

  • Girovita/fit dei capi ogni 7–10 giorni.

  • Segnali: fame/energia 1–5; gonfiore serale; qualità sonno.
    Se la media non scende ma i segnali restano ok → continua (spesso è acqua).

Step 3 — Stimola il rilascio in modo sicuro (giorni 10–14)

Scegli una leva blanda (non tutte insieme) e mantieni stessa dieta di base:

  • Refeed di carbo 24 h (2–3 pasti più ricchi di carbo, grassi bassi): spesso “dice al corpo” di mollare l’acqua e migliora umore/sonno.

  • Diet break 48 h (normo‑calorico nella stessa dieta): utile se ti senti “tirato” da giorni.

  • Deload stress 3 giorni (volume allenamento −30–40%, più passi, meno caffeina tardi).

  • Opzionale: 1 U.A. a cena se la tolleri e se coerente con le tue regole (lieve effetto diuretico). Non è necessario.

Step 4 — Dopo 3–4 giorni, rileggi i dati

  • Se media peso cala e fit migliora → mantieni il piano.

  • Se nulla si muove e i segnali peggiorano → rientra alla base 3–5 giorni e poi ‑10% di volume dentro la stessa dieta.

Strumenti di misurazione essenziali (senza ossessioni)

  • Peso: annota SOLO la media settimanale.

  • Girovita: stesso metro, stesso punto, stessa ora, 2 misure consecutive (prendi la minore).

  • Foto: 3 pose, luce naturale, 1 volta a settimana, cartella dedicata.

  • Diario segnali (1–5): fame, energia, sonno, gonfiore serale. Servono per interpretare lo stallo.

Segnali & stop

  • Deidratazione/vertigini: testa leggera, sete estrema, crampi → stop alle leve; rientro base e idratazione normale.

  • Ciclo: in molte donne il rilascio coincide con l’inizio fase follicolare; evita manipolazioni aggressive nei 5–7 gg pre‑mestruo; sale e acqua stabili.

  • Ossessione dati: peso su/giù di 1–2 kg in 24 h è spesso acqua; guarda solo la media e la tendenza bisettimanale.

Criteri di scelta / modulazione

  • Se dopo 14 giorni di base coerente + 1 sola leva blanda zero miglioramenti in media peso/girovita e 2 segnali peggiorano → stop, torna a base normo‑volume 5–7 giorni, poi rivaluta (o passa al taglio ‑10% volume nella stessa dieta).

  • Se il tentativo di “stimolo” crea fame/ansia eccessive o insonnia → annulla la leva e rientra alla base.

Alcuni esempi pratici

Start low‑carb, nessun calo visibile
Mantieni base 10 giorni; refeed 24 h a carbo complessi, grassi bassi → spesso libera acqua e stabilizza umore/sonno. Il giorno dopo valuta media 7 giorni, non la singola lettura.

Allenamento pesante + lavoro/stress
Riduci volume 3 giorni (deload), cammina 8–10k passi; refeed solo serale (pasto più ricco post‑movimento); sonno +30′. Spesso il giorno 2–3 “sgrava”.

PMS e gonfiore
Aspetta il cambio fase; non tagliare cibo; sposta carbo post‑movimento; sale/acqua stabili; il “crollo” spesso arriva nei primi giorni del ciclo. Se l’umore scende, preferisci diet break leggero anziché spingere.

Viaggio/aereo e ritenzione
Dopo volo lungo: giorno 1 base senza tagli; passi alti, sale/acqua regolari, sonno presto. Giorno 2 valuta media; se serve, refeed 24 h.

Peso bloccato ma pantaloni più larghi
Non cambiare nulla: è il segnale giusto. Continua 3–4 giorni e rileggi media/settimana.

Cosa NON fare

  • Inseguire il “crollo” con diuretici, mega‑carichi d’acqua o saune estreme.

  • Saltare il sale o oscillare in modo casuale: crea ritenzione alternante.

  • Compensare con ore di cardio o tagli drastici quando sei solo in ritenzione.

  • Cambiare dieta ogni 48 h: toglie senso ai dati.

Miti sul whoosh

Prima di reagire allo stallo, chiarisci cosa il whoosh non è. Tre miti da archiviare — e cosa fare invece in una riga.

  • “Non è solo sudare.” Sudare tanto ≠ liberare l’acqua che maschera il grasso perso. Il whoosh è un riequilibrio di liquidi legato a stress, sonno, sale/carbo e ormoni. Sauna/cardio lunghi danno solo disidratazione momentanea con rimbalzo assicurato.

  • “Non si provoca col sale-zero.” Tagliare il sale manda su aldosterone e crea ritenzione alternante. La leva giusta è sale/acqua stabili, non estremi: routine costante e, se serve, refeed/deload/sonno.

  • “Non serve tagliare di più.” Se sei in ritenzione, ridurre ancora le kcal alza lo stress e blocca il rilascio. Prima standardizza e usa una sola leva blanda; giudica sulla media 7 giorni, non sulla lettura singola.

FAQ sul Whoosing

Esiste davvero?
È un nome pratico per un pattern reale: stallo → rilascio. Non spiega tutto, ma aiuta a gestire senza panico.

Posso stimolarlo sempre?
No. Puoi favorirlo con leve blande (refeed/diet‑break/deload/sonno), non garantirlo.

Quanto dura il calo?
In genere 24–48 h di rilascio, poi si stabilizza.

Cos’è il “grasso squishy”?
Tessuto molle al tatto nelle fasi finali: spesso precede il rilascio d’acqua.

E se non succede mai?
Va bene lo stesso: conta il trend a 2–4 settimane (media peso, girovita, fit capi).

Come distinguo ritenzione legata al ciclo dal whoosh?
Nel pre‑mestruo progesterone/aldosterone favoriscono ritenzione (0,5–2 kg) con gonfiore diffuso e PMS: qui non manipolare aggressivamente. Mantieni sale/acqua stabili, sposta i carbo post‑movimento, punta a sonno regolare e aspetta i primi 2–3 giorni di flusso: spesso c’è un rilascio fisiologico. Il whoosh tipico arriva dopo aderenza costante, stress che scende, tessuti più “squishy” e un calo in 24–48 h; può coincidere con l'inizio della fase follicolare ma non è solo “questione di ciclo”.

Devo bere di più per favorirlo?
No “gare d’acqua”. Tieni idratazione regolare e sale costante; gli eccessi in alto o in basso sballano i dati.

Riccardo Battistin

Appassionato ed esperto di qualsiasi tecnica utile a migliorare corpo e mente, con un approccio pratico e non complicato.

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